Su
Facebook c’è una pagina intitolata “toponomastica femminile”
nata nel 2012 “con l’idea di impostare ricerche, pubblicare dati
e fare pressioni su ogni singolo territorio affinché strade,
piazze, giardini e luoghi urbani in senso lato, siano dedicati
alle donne per compensare l’evidente sessismo che caratterizza
l’attuale od onomastica”. Ad essa è collegato un sito Web
omonimo che riporta, tra l’altro, i risultati di un censimento
nazionale condotto dal gruppo dal quale risulta che la media di
strade intitolate a
donne in Italia va
dal 3 al 5%
(in prevalenza madonne e sante), mentre quella delle strade
dedicate agli uomini si aggira sul 40%.
Volendo allora verificare qual è la situazione a Rionero,
dall’elenco dei toponimi attivi, con l’esclusione delle frazioni
e delle contrade, si rileva che su un totale di 430 strade, 266
sono intitolate a uomini (61,87%) e solo 16 (3,72%) a donne.
Percentuale che scende ulteriormente se si escludono Madonne e
sante: circa il 2%, per un totale di 8 intitolazioni:
Nilde
Iotti, Isabella Morra, Giuliana Brescia, Madre Miradio della
Provvidenza, Madre Francesca Semporini, Maria Luigi Tancredi,
Maria Catenacci Rubino, Anna De Feo
Via
Nilde Iotti è un tratto di strada di poche decine di metri che
collega via Michele Prezioso a Viale della Libertà. Nilde Iotti
è stata la prima donna a ricoprire la carica di presidente della
Camera dei deputati del Parlamento italiano.
Molto
conosciuta è anche Isabella Morra, poetessa lucana nata e
vissuta nella prima metà del Cinquecento a Valsinni, dove fu
uccisa dai fratelli venuti a conoscenza di una presunta
relazione col poeta don Diego Sandoval de Castro.
Ad
un’altra poetessa lucana nativa di Rionero, Giuliana Brescia, è
intitolata una strada nel nuovo quartiere che si sviluppa tra
via Brindisi e lo stadio comunale. Giuliana Brescia è morta
prematuramente nel 1973 all’età di 28 anni, dopo aver pubblicato
alcune poesie, ricevendo lusinghiere recensioni dalla critica
specializzata.
A
madre Francesca Semporini è dedicata la piazza davanti
all’Istituto delle Sorelle Misericordiose di Rionero. Suor
Francesca, nata a Lovere in provincia di Bergamo l’8 marzo 1915,
è stata infatti la fondatrice di quella congregazione di suore,
avvenuta proprio qui a Rionero nel 1947. Madre Francesca è stata
anche insegnante delle scuole elementari di Rionero. Deceduta
nel 1972, è sepolta nel santuario della Madonna della
Misericordia, adiacente al ricordato Istituto.
La
scelta di intitolare il tratto di strada della ex Statale 93 che
va dalla Casa di Riposo al Fontanino di Barile a Madre Miradio
della Provvidenza è stata dovuta alla volontà degli
amministratori comunali di ricordare la fondatrice delle Povere
Figlie di Sant’Antonio proprio vicino alla prima Casa rionerese
di quella congregazione di suore. Nel mese di luglio 1903,
infatti, Madre Miradio con altre quattro suore prese possesso
del piccolo conventino annesso alla chiesa di Sant’Antonio Abate
di Rionero per dar vita ad un asilo infantile e ad una scuola
per l’educazione dell’infanzia e della gioventù. Com’è noto, le
suore una ventina di anni dopo si trasferiranno nel nuovo
convento presso la chiesa di San Nicola al rione Costa, pur
continuando a mantenere la loro presenza a Sant’Antonio Abate
per l’assistenza alla casa di riposo fondata nel 1927 da Maria
Luigia Tancredi.

Maria
Luigi Tancredi ha fondato a Rionero nel 1927 l’Ospizio di
mendicità, oggi Casa di riposo “Virgo Carmeli”, dedicando la
vita all’assistenza degli anziani soli, poveri e ammalati.
A
Maria Catenacci Rubino è intitolata la strada che dalla
Madonnina va alla scuola Granata. Maria Rubino, nata a
Ripacandida nel 1898, moglie dell’ingegnere Giuseppe Catenacci,
nel 1923, a soli 25 anni, superato il concorso direttivo, è
diventata la prima direttrice didattica del Circolo di Rionero,
istituito in quell’anno, e di cui è rimasta ininterrottamente
alla guida fino al 1955, quando divenne Ispettrice Scolastica.
Resta
via Anna De Feo, la strada tra via Monticchio e via Amendola.
Purtroppo non abbiamo notizie biografiche di questa donna. Nelle
carte catastali e nell’elenco dei toponimi rioneresi esistono un
tratturo De Feo e una via Porchiera De Feo, ad
indicare due luoghi dell’abitato individuati col nome di una
famiglia del posto. Tuttavia nei registri dell’anagrafe comunale
non si incontra il cognome De Feo. Non siamo nemmeno riusciti a
trovare il provvedimento amministrativo comunale che ha
stabilito il nome di quella strada. Forse qualcun altro,
guardando questa nota, potrà aiutarci a capire il perché di
questa intitolazione.