Rionero e dintorni |
storia e altro |
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a cura di Franco Pietrafesa |
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Scintillo
Mio padre, 92enne, ricorda che Scintill si diceva ai giovani scansafatiche e attaccabrighe. Scintillo era il soprannome di Michelangelo Calabrese, uno contadino che abitava nella contrada dei Morti, "conoscitore di tutti i fatti pubblici di Rionero", "una cattiva lana anch’egli "che nel mese di marzo del 1863 venne decapitato dai briganti perché "faceva da spia alla truppa ed a’capi della Guardia Nazionale". È scritto in una lettera di Giuseppe Carrieri, cancelliere comunale di Rionero, a Giuseppe Michele Giannattasio, copiata da Giustino Fortunato tra le sue carte sul brigantaggio. Io l’ho trovata nel 1982 presso la Società Napoletana di Storia Patria e fatta microfilmare.
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