A Rionero, da qualche mese sono iniziati a
Rionero i lavori di restauro dell’orologio della Costa grazie ad
alcuni cittadini che, riuniti in un apposito comitato, si sono
preoccupati di sbrigare tutte le pratiche necessarie negli
uffici comunali e regionali competenti e, soprattutto, di
promuovere una sottoscrizione pubblica, tuttora in corso, per
sostenerne le spese.
E pensare che anche per la sua costruzione furono
utilizzate offerte pubbliche!
Il 12 giugno 1885 una violenta bufera di pioggia
e grandine si era abbattuta su Rionero e campagne circostanti
causando danni per ben 2 milioni di lire!
Si costituì allora un comitato cittadino, formato
dal sindaco e dalle massime autorità locali, che mandò questa
lettera a molti comuni d’Italia “per chiedere un soccorso –
legge nella lettera - per lenire almeno in parte sì immane
sciagura!”.

Le offerte arrivarono, ma “troppo basse in
confronto dei danni patiti per quel tipo di disgrazia e del
numero dei danneggiati”, perciò il 5 gennaio 1887 il comitato
deliberò l’utilizzo di quei soldi per “le medicine somministrate
ai poveri” e per l’acquisto – leggiamo dal registro
dell’archivio comunale - di un “orologio da torre pel Comune da
situarsi al punto stesso dove ora trovasi quello del Comune, che
a sua volta dovrebbe sostenere la spesa del trasporto e
collocamento del vecchio in altro punto e la manutenzione di
entrambi”.
L’orologio esistente era attaccato alla chiesa,
lì dove sorge ancora oggi. Lo abbiamo trovato in alcuni
documenti a partire dal 1864.
Probabilmente esisteva già prima dell’Unità
d’Italia, forse proprio dal 1847 data incisa sulla campana delle
ore dell’orologio trasferita sulla nuova torre, fusa nella
bottega di Antonio Ripandelli di Sant’Angelo dei Lombardi, come
si legge chiaramente ora che è stato completato il restauro.

Il 29 maggio 1887 il consiglio comunale accettò,
deliberando che la nuova torre dove trasferire il vecchio
orologio fosse costruita “nel punto più culminante del paese da
rendersi il più che sia possibile utile alla generalità degli
abitanti e propriamente nella contrada Costa nelle vicinanze
della casa Larotonda”.
Il 6 luglio il perito Giulio Pallottino fu
incaricato del progetto, ma solo dopo un anno, il 21 dicembre
1888, la giunta comunale deliberò il “capitolato speciale per la
costruzione della torre dell’orologio”, che stabiliva in dieci
punti le condizioni per aggiudicarsi l’appalto.

il 6 giugno 1889 fu aggiudicato l’appalto al
muratore Francesco Di Lonardo e poco dopo iniziarono i lavori,
nel corso dei quali – a ottobre - ci si rese conto che la volta
a crociera in muratura, prevista nel progetto di Pallottino, non
era adatta per quella torre così alta. Meglio una “travatura
metallica con chiavi”, con inevitabile aumento dei costi.
I lavori terminarono nel 1890, con una spesa di
5191 lire e 58 centesimi
Non sappiamo ancora quando fu acquistato e
collocato il nuovo orologio sulla vecchia torre attaccata alla
chiesa madre. Forse in quegli stessi anni e chissà se le campane
hanno un’incisione che può aiutarci a capire.
Al terremoto
1930
risalgono queste dell’orologio della Costa che mostrano le
caratteristiche originarie della struttura


Quest’ultima fotografia mostra già gli stucchi
decorativi sui quattro lati del torrione risalenti ai restauri
resisi necessari dopo il terremoto del 930 o forse dopo la
seconda guerra mondiale.
Raffigura una manifestazione pubblica ai piedi
della torre Si notano, tra la folla, i carabinieri e le bandiere
italiane che pare non abbiano lo stemma reale. Chissà forse
proprio il giorno dell’inaugurazione di nuovi lavori?!!!
