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Rionero e dintorni   

storia e altro      

a cura di Franco Pietrafesa

 
 

 

 

 

 

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Album

  • Rionero fotografata: fotografi primo 900

 

 

 

Giovanni D'Andrea

(1883-1956)


 

 

Giovanni D’Andrea, era un fotografo rionerese molto attivo nei primi decenni del Novecento, conosciuto anche nei paesi limitrofi per la vasta clientela che apprezzava la competenza e la perizia con cui realizzava ritratti e foto di gruppo di grande qualità. Aveva lo studio presso la propria abitazione in via Vittorio Emanuele III “al Ponte di Ferro”, con una piccola stanza di posa dove con cura allestiva scene fotografiche davanti a fondali classicheggianti. Molte fotografie sono ambientate, invece, all’esterno e documentano matrimoni e processioni religiose.

Una clientela particolare era quella che ruotava intorno alla sua professione principale: Giovanni D’Andrea era, infatti, il custode del cimitero di Rionero e per questo era conosciuto come camposantiere. Egli infatti curava anche le immagini fotografiche sulle croci di ferro del cimitero, facendole stampare dalla ditta Mayr di Lugano su ovali di porcellana.

Nel 1927 produce una documentazione fotografica di grande interesse per la storia di Rionero. Su invito di Gaetano Briganti, agronomo dell’Istituto “Giustino Fortunato per l’agricoltura” sorto intorno alla villa Granata a Rionero, illustra l’opuscolo pubblicato dall’Opera Nazionale Combattenti dedicato appunto ai cinque anni di vita dell’Istituto: sono raffigurate le coltivazioni di alberi da frutta e dei barbatellai di viti americane accanto a scene di lavoro degli operai impiegati. Sono in tutto quattordici fotografie, alcune delle quali utilizzate, insieme ad altre, già due anni prima nel 1925 per un articolo, sempre Di Gaetano Briganti, per la rivista la “Basilicata nel mondo”. In particolare una di esse ritrae un gruppo di contadini lungo la strada davanti alla stazione ferroviaria mentre ritorna dal lavoro nelle vigne, fotografia diventata anche il soggetto di una cartolina postale dal titolo “la vendemmia”, su cui però non c’è il nome dell’autore anche se può essere attribuita al fotografo rionerese per la somiglianza con altre che portano la sua firma, edite in quegli anni da Giovanni Moretti, il proprietario di un noto emporio rionerese che, con altri negozianti, edicolanti e tabaccai, fu tra i principali committenti di fotografie di vedute di Rionero per cartoline postali.

 

 

Intorno al 1920, D’Andrea con Luigi Tolve di Flaminio, padrone di una bottega di articoli di vario genere, detta “da bergamasco”, pubblica quattro cartoline postali di Rionero: una della chiesa di Sant’Antonio Abate con la lapide della facciata e altre tre intitolate “Panorama”, “Veduta orientale”, “Veduta occidentale”. Le quattro cartoline postali, stampate in leggero viraggio azzurro, hanno numeri di cliché tipografico progressivi (59218, 59220, 59221, 59222) che fanno pensare all’esistenza di una quinta cartolina, contrassegnata dal numero 59219. Forse la “Veduta nord” di Rionero, ristampata qualche anno dopo su commissione di Donato Di Pierro detto “u’ boss”, barbiere ed edicolante con negozio in Piazza. 

D’Andrea è anche l’autore della fotografia del monumento al capitano d’Angelo, forse scattata prima della sua sistemazione al centro della piazza che oggi è intitolata a Giustino Fortunato, e di altre immagini messe in commercio da Giovanni Moretti, tra le quali una veduta della Badia di Monticchio, un’altra della chiesa di Sant’Antonio Abate e una della stazione ferroviaria.

Giovanni D’Andrea muore nel 1956, all’età di 73 anni. Era nato nel 1883.