Tra la fine
dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, era attivo a Rionero il
fotografo Vito Pascazio. Di lui non sappiamo ancora niente, ma ci
sono giunte due sue fotografie molto interessanti. La prima è di un
giovane rionerese emigrato in America nel 1905. È una “carta da
visita”, un tipo di fotografia molto diffuso alla fine del XIX
secolo che veniva realizzata con una fotocamera a quattro obiettivi
in modo da impressionare, sviluppare e stampare contemporaneamente
più immagini di dimensioni ridotte e, perciò, meno costose e più
accessibili ai meno abbienti. Misuravano 5,4x8,9 cm e venivano
stampate su una carta sottile all’albumina. Le fotografie venivano
quindi ritagliate e incollate a caldo su un cartoncino rigido un
poco più grande che poteva avere, per esempio, i margini decorati e
sul retro del quale il fotografo apponeva il proprio timbro. Infatti
è proprio dal timbro sul retro del nostro esemplare che apprendiamo
dell’esistenza a Rionero dello studio fotografico di Vito Pascazio.
L’altra
fotografia riproduce l’immagine molto usata della piazza di Rionero,
ma la particolarità è che essa ha dato origine a una cartolina
postale acquerellata. Forse la prima del genere su Rionero. La
colorazione eseguita e i ritocchi effettuati ci consentono di
cogliere meglio alcuni particolari, come il tendone del salone
Tucciariello, il giardino pensile del Circolo Artigiani, le donne
chine a lavare i panni nelle vasche della Fontana Grande ed il
grande lampione a petrolio nello slargo tra i canali e i lavatoi.