Lungo l'antico Tratturo Madonna Laudata, che dal primo
tratto di quello più ampio di Lagopesole -oggi parallelo alla
ferrovia Foggia-Potenza- scende a valle per confluire nella
via Herculia a poche decine di metri dal Tratturo Torre
Embrici, c'è una piccola cappella rurale, utilizzata come
luogo di preghiera durante le transumanze e dalle comunità
locali.
È dedicata alla Madonna Laudata (o "di Laudata" o -in dialetto
rionerese- "Lavràt").
Potrebbe corrispondere alla chiesa di Santa Maria in Agiis,
citata in una bolla di Papa Eugenio III del 1152, che elenca le
pertinenze del vescovo di Rapolla nella Valle di Vitalba, e in
due documenti della Cancelleria Angioina del XII secolo con i
quali il re ordina al castellano di Lagopesole di consentire al
vescovo di Rapolla l’esazione del terraggio nel
territorio della chiesa e di concedere all’Imperatore di
Costantinopoli, suo genero, di adoperare il legname ricavato dai
boschi in loco Sancte Marie in Agiis.
Per quanto sia verosimile, non sono rintracciabili fonti a
sostegno che la chiesa di Santa Maria in Agiis citata nei
documenti medioevali pubblicati da Giustino Fortunato
corrisponda all’attuale cappella della Madonna Laudata. La
tradizione narra, invece, della costruzione ottocentesca della
chiesa in seguito all’apparizione, tra i rami di un tiglio,
della Madonna a un contadino del luogo. Una leggenda simile a
quella di altre fondazioni di santuari mariani, a cominciare da
quello più conosciuto dell’Incoronata di Foggia.

L’interno della chiesa ha una sola piccola navata che termina in
un’abside con alcune nicchie che ospitano statue, immagini e
arredi vari. Più recentemente è stato costruito un muro, che
separa l’abside dal resto della chiesa. sul quale è dipinta
l’immagine della Madonna in trono col Bambino e con due angeli
che sorreggono la corona sul capo. L’affresco è del 1983, opera
di Bruno Di Giacomo. Sostituisce un precedente dipinto degli
anni Trenta, realizzato in occasione dei lavori di restauro per
il sisma di quell’anno dal pittore rionerese Donato Papa, lo
stesso autore dei due affreschi di Sant’Emidio e di Sant’Antonio
sulla volta della chiesa di Sant’Antonio Abate a Rionero.
Fino a qualche decennio fa, la devozione alla Madonna Laudata si
rinnovava ogni lunedì, da quello “in Albis” al lunedì dopo la
Pentecoste. Gruppi di pellegrini di Atella e di Rionero si
recavano a piedi al santuario e, dopo una breve sosta davanti
all’albero dell’apparizione (di cui è rimasto solo il
tronco spezzato con qualche ramo) compivano tre giri intorno
alla chiesa (altra pratica devozionale comune ai pellegrinaggi
all’Incoronata di Foggia) prima di entrare per la recita del
Rosario e della preghiera alla Madonna.
Il lunedì dopo la Pentecoste si svolgeva una breve processione
con un quadro della Madonna, datato 1834, conservato ancora oggi
nella chiesa insieme ad alcuni ex voto.

Mentre scriviamo questa nota, la chiesetta, che è situata in una
proprietà privata, è chiusa per le disposizioni sanitarie di
questi mesi. Percorrendo in automobile l'antico tratturo, oggi
asfaltato, Madonna Laudata, si può scorgere tra la vegetazione
del recinto la cappella, con i muri ingialliti, con gli infissi
di alluminio e con altri inutili orpelli che fanno rimpiangere
lo stato in cui versava quarant'anni fa, prima di questi
restauri.