chiudi

Questo sito utlizza cookie necessari al funzionamento e alle finalità illustate nella Cookie Policy. . Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera acconsenti all'uso dei cookie.

Rionero e dintorni   

storia e altro      

a cura di Franco Pietrafesa

 
 

 

 

 

Home page

 

 

Miscellanea

luoghi

 

lu cremónë


 

 

Soltanto chi è avanti con l’età ricorda a Rionero “lu cremónë” dove si lavorava la vinaccia per la produzione di tartrato acido di potassio.

Negli anni 40 e 50 del Novecento l’artigiano rionerese Antonio Cutolo aveva allestito in una cantina vicino alla sua falegnameria un vero e proprio laboratorio per l’estrazione di cremore di tartaro dalle vinacce di uva aglianico, con alambicchi, caldaie e vasi di raffreddamento.

Era situato tra l’odierna via Cesare Battisti e la sottostante via Nazario Sauro, in una delle grotte scavate sull’altura lungo il lato della strada che guarda ad oriente, all’attuale Villa Catena.

Il prodotto grezzo veniva raffinato e utilizzato dalle farmacie come emetico, per indurre il vomito negli avvelenamenti, o come mordente nelle tintorie.