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Rionero e dintorni   

storia e altro      

a cura di Franco Pietrafesa

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Miscellanea

 

 

 

Nino Bixio a Rionero

ai primi di febbraio 1863 visitò il paese con la Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul Brigantaggio

 


Costituita il 28 novembre del 1862, la Commissione d'inchiesta parlamentare sul Brigantaggio, costituita dai deputati Aurelio Saffi, Stefano Romeo, Achille Argentino, Giuseppe Sirtori, Nino Bixio, Stefano Castagnola, Antonio Ciccone, Donato Morelli e Giuseppe Massari, si mise salva in viaggio verso il sud d'Italia ai primi di gennaio del 1863, da Torino, tra la forte diffidenza del governo e il manifesto disappunto ed ostruzionismo delle autorità dei paesi visitati in Irpinia, Basilicata, Molise, Puglia, Salernitano e Terra di Lavoro. Per raggiungere il maggior numero di paesi possibile, il 31 gennaio 1863 a Foggia la commissione si divise in due sottocommissioni. La prima, formata da Sirtori, Saffi, Argentino e Nino Bixio, percorse il circondario di Melfi, visitando il bosco di Monticchio e Rionero.

In paese la commissione non passò inosservata. In una lettera a Giuseppe Michele Giannattasio, sindaco di Rionero nella Giunta Insurrezionale rionerese del 17 agosto 1860, Giuseppe Carrieri, cancelliere comunale di Rionero, raccontava di aver notato in particolare Nino Bixio "per la parlata del Nord e per il grosso sigaro che fumava"[1].

Alla fine dell'Ottocento, i rioneresi gli dedicarono una strada ancora oggi esistente, vicino al fontanino del "Potasso". Sicuramente dopo il 1881, data di una piantina di Rionero dove non è indicata. C'è invece un "largo Garibaldi", là dove oggi c'è piazza Fiume.

L'attuale strada dedicata a Garibaldi, prima chiamata via Teatro Vecchio, risale al 1882, data in cui "gli operai di Rionero... vollero scritto" il nome del generale su una lapide "ricorrendo il ventesimosecondo anniversario" del suo passaggio per la Basilicata[2].


 

[1] In Società Napoletana di Storia Patria, carte Fortunato.

[2] Rionero, Archivio Storico Comunale, delibera del consiglio comunale del 8 settembre 1882.

 

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